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Abbiamo scelto di andare in Canada perché non eravamo mai stati in Nord America, e perché attirati dalla sua fauna.
È un Paese così grande impone una scelta: est o ovest. L'ovest delle montagne e dei grandi parchi, o l'est delle città e della verde costa atlantica. Abbiamo optato per quest'ultimo, dato che il primo ci pareva troppo naturalistico per il momento. Abbiamo così iniziato da Montreal, per poi spostarci a Quebec City e da lì visitare il promontorio della Gaspesie, e infine volare a Toronto.
La natura incontaminata che si estende ininterrotta per centinaia di chilometri e i boschi di conifere e muschio a lato dell'oceano sono entusiasmanti.
Le città, invece, possono apparire meno interessanti a chi viene dall’Europa, abituato a centri urbani ricchi di storia.
Un viaggio a tratti faticoso per vie delle ore al volante e dei trekking, ma che senza dubbio vale la pena.


Giorno 1 - Montreal
E comunque i viaggi sono sempre una palla.
Il volo tutto sommato è filato liscio: 8 ore dirette, senza scali, si sopportano abbastanza. Anche i controlli doganali sono stati rapidi.
Poi però abbiamo atteso quasi due ore che ci dessero la macchina, e siamo arrivati a casa alle 19 ora locale, l’una di notte ora italiana. Tenendo conto che eravamo usciti di casa alle nove del mattino, direi che è stato lunghetto.
Abbiamo cenato nel quartiere. Si tratta di casette basse, una dietro l’altra, anche belline, con quasi nessuno per strada. I pochi avventori di bar e ristoranti sono immigrati, tanto nordafricani come sudamericani. Così abbiamo finito per cenare in un ristorante peruviano con tanto di musica dal vivo….
Adesso finalmente stiamo per andare a letto, davvero stanchi.
Giorno 2 - Montreal

Montreal è una città di 1,8 milioni di persone, che vivono per lo più in casette basse con un cortile attorno, molti alberi e tantissimi scoiattoli.
Il centro è elegante e moderno, con grattacieli e vie pedonali, un lungo fiume dove la gente va a passeggio, e qualche isolato definito eufemisticamente “quartiere vecchio” che sa un po’ di Francia, molto turistico e pieno di negozi.
Quasi tutti parlano francese. Ci aspettavamo un bilinguismo alla catalana, ma invece qua l’inglese è davvero minoritario; gli stessi immigrati usano preferibilmente il francese.
Giorno 3 - Montreal

Siamo andati sul Mont Royale, la collina alta poco più di 200 metri che dà il nome alla città.
Si tratta di una zona verde attraversata da un’infinità di sentieri, con viste panoramiche, laghetti e posti di ristoro. È fenomenale come si trovi vicina in linea d’aria da Downtown, il centro cittadino coi grattacieli.
Bella giornata, ma con l’aria frizzante della montagna.
Qua d’inverno si sta costantemente sottozero per ben 4 mesi, ed è normale ritrovarsi con un metro di neve, con piste da sci di fondo appena fuori città.
Giorno 4 - Montreal

Oggi siamo andati al parco Omega, a circa 150 chilometri da Montreal. Il paesaggio ricorda molto quello di alcune zone del Nord Italia, ma meno abitato: boschi, campi e fiumi. Appena si sale un po’ di quota, si fa subito più montano.
Il parco vale certamente la pena, perché permette di vedere tantissimi animali nel loro ambiente naturale, un'opportunità non così comune nel resto del Paese.
Tantissimi alci e cervi, che vengono vicino alle auto in cerca di carote. Non appena entrati, infatti, si viene letteralmente circondati da alci che vengono a chiedere cibo e infilano il muso dentro i finestrini per prenderselo
Orsi, lupi, cinghiali, anatre, procioni, si può davvero vedere di tutto. Gli erbivori girano relativamente liberi, mentre i predatori hanno zone di bosco recintate.
Ci si sposta in macchina lungo un percorso di una quindicina di chilometri, più alcuni sentieri percorribili a piedi. Cervi e cerbiatti, soprattutto, si avvicinano molto alle macchine.
Durante la stagione degli amori, i cervi emettono richiami sorprendenti e si affrontano a colpi di corna, spingendosi con forza in duelli che ricordano incontri di sumo. Le loro maestose corna conferiscono loro un portamento regale